11ott2011
In piazza per cambiare l’Italia
15 ottobre. Le parole d’ordine attraversano la rete da settimane: “democrazia reale ora”, “gli esseri umani prima dei profitti”, “non siamo merce nelle mani dei banchieri”. E mettono insieme centinaia di associazioni, gruppi, movimenti, collettivi. Tutto è pronto per “Cambiamo l’Italia” la giornata di mobilitazione nazionale degli “Indignati” prevista sabato 15 ottobre. La manifestazione principale a Roma, con un corteo che partirà alle 14 da piazza della Repubblica per arrivare a piazza San Giovanni. L’obiettivo è lanciare un messaggio al governo italiano: le ricette economiche previste per uscire dalla crisi sono inique e difendono privilegi esistenti. E distruggono il lavoro, i diritti e i beni comuni.
Il manifesto degli Indignati. La richiesta è una “vera alternativa di sistema”. Che metta al centro “il cambiamento e l’innovazione”. Investendo “sulla riconversione ecologica, la giustizia sociale, l’altra economia, sui saperi, la cultura, il territorio, la partecipazione”. E nell’appello lanciato dal Coordinamento 15 ottobre si indica anche il punto di partenza: “Vogliamo ripartire dal risultato dei referendum del 12 e 13 giugno, per restituire alle comunità i beni comuni ed il loro diritto alla partecipazione. Si devono recuperare risorse dal taglio delle spese militari. Si deve smettere di fare le guerre e bisogna accogliere i migranti”.
Una mobilitazione mondiale. Non solo Roma. Il 15 ottobre le mobilitazioni previste nel resto del mondo sono centinaia. Tutte collegate tra loro grazie al web. Sulla pagina #United for Global Change il colpo d’occhio è impressionante. Migliaia di piazze, una sola richiesta: “Chi esercita il potere agisce a beneficio di una minoranza e senza tener conto del costo umano o ecologico che dobbiamo pagare. Questa situazione è intollerabile e deve finire. Uniti in una sola voce faremo sapere ai politici e alle elite finanziarie che ora siamo noi, i popoli, che decideremo il nostro futuro”.
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