Confesso qui, in uno spazio
indefinito, presente,
preciso, scellerato ed ampio
che ho una verità nascosta,
come una rondine che si accuccia nel
mio grembo di donna
ed è libera solo quando mi intravedo
nuda nello specchio,
mi sorrido e riscopro la mia
intimità.
Ho una struggente verità nascosta,
che mi segnerà un sorriso nel momento
di morire,
perché appartiene alla mia ombra
che aumenta e si allunga al
tramonto.
Ho una verità nascosta
da affidare ai distratti ed agli
sconosciuti.
Perché son così le cose che non ci è
dato di vivere.
Perchè non ho mani per afferrarla.
Fa parte di me e nessuno ne subisce
o perde la presenza.
Ho una verità nascosta
che da ragazza avrei sparso ai
quattro venti,
ma che ora non potrei mai dire
poiché forse così le toglierei del
tutto
la sua infinitezza.
Allora la porto negli occhi,
nella luce che da essi, mi fa sentire amore.
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