Sottile,
come il vapore sui vetri, la vita si sospende nell’attimo fra la ferma trasparenza e
ciò che osservo, fino a proiettarsi in un mondo brulicante, freddamente ignorante e
saggio.
I
cuori sostengono i ritmi e ne sono parte.
Quante
musiche si potranno mai contare dall’apparire del mondo.
Alcune
non vorrei mai sentirle, altre non mi bastano mai.
E
scopro che le anime sanno ballare.
Riconoscono
il comunicare e l’apprendere, talvolta si perdono rinunciando a se stesse.
Se
rompessi il vetro, subito il freddo e le voci si avvicinerebbero ed il sangue
caldo della mia coraggiosa mano scorrerebbe per gridare la mia tenerezza e l' affanno.
Il
mondo non sempre fa propri i suoi attimi di silenzio,
ma se lo facesse con dovizia ne
trarrebbe vantaggio,
scoprirebbe gli effetti dell’impercettibile
e capirebbe
che non c’è da impazzire nel riconoscere la finitezza.
Lasciamoci
flettere dalla naturalezza, potremo fare ampi inchini ai sorrisi e coglierli
come fiori perfetti, potremo allacciare i nostri pensieri con altri e sentire che la
capriola della nostra esistenza non fa rumore, ma pur sempre è stata resa al
vivere e ne ha fatto parte. Questo basta.
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