Uno sguardo dell’anima alla
vita che suona il suo scorrere,
interpretando come un fiume
in piena gesti che disegnano,
rallentano, sfiorano,
talvolta afferrano muovendo
e scuotendo.
Farei un elogio oggi alla
lentezza che l’età mi porta,
in gioventù non mi sarebbe
piaciuta, tanta la fame.
Ma oggi abbraccio il tempo
pur sentendo la sua serietà, e gli rubo il voltarmi indietro per brevi
resoconti o per il vano tentativo di riavere ciò che non è più tangibile, ma si
nasconde ancora nel mio abitare.
Dunque mi affianco allo
scorrere di questa musica che mi disegna,
qualche volta cedo al suo
passo gonfia di vita,
o mi lascio andare a goderne l’insondabile
proprio lì, dove tutti noi
umani risiediamo con la nostra fantasia e tutta la nostra terrestre terribilità.
E mi smarrisco quando
perdiamo la naturalezza e ci imbellettiamo coi colori dell’orribile
conflittualità.
E mi delizio quando la
spontaneità regala stupore alla razionalità.
Si sta compiendo la mia
musica ed è così che è andata e sta andando,
grazie a chi mi ha aperto il
cuore concedendomi la libertà del poter ridere e la sincerità nuda del pianto.
Stringo fra le mani l’aiuto della
semplicità per abbracciare tutti, sperando di riuscirci. Affinché voi possiate
pensare più ai sorrisi del mio volto più che all’ inesorabilità dei miei errori
commessi
e vi invito ad ascoltare con
serenità e gratitudine la tutta musica che
riusciremo ancora a far suonare.
EVVIVA ! GRAZIE A TUTTI!!!
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